Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze

In breve

:: ALBO

:: CONSIGLIO

:: CONSIGLIO DI
   DISCIPLINA

:: SEGRETERIA

:: CORSI

:: SEMINARI E
   CONVEGNI

:: PATROCINIO

:: BANDI

:: COMMISSIONI

:: CONVENZIONI

:: OFFERTE LAVORO

:: SQUADRA DI CALCIO

:: NEWSLETTER

:: CNI

:: PEC

:: FIRMA DIGITALE

:: FORMAZIONE

:: AMMINISTRAZIONE
   TRASPARENTE

:: IL LEGALE RISPONDE

:: PRIVACY

 

 

ALBO INDIRIZZI PEC
DEI PROFESSIONISTI

Ministero dello Sviluppo Economico

 

CONSULTA INTERPROFESSIONALE
PRESSO IL COMANDO VVF FIRENZE

Linea due

Login

Se sei già registrato al sito

REGISTRAZIONE
La registrazione serve soltanto per l'accesso allo Sportello Ambiente e allo Sportello Sicurezza
La registrazione è riservata ai soli iscritti all'Ordine

Consulta Interprofessionale presso il Comando dei VVF di Firenze

Quesiti & Risposte

1 2 3 4 5 6

Quesito 51
Viene presentata al Comune una pratica di urbanizzazione di un’area privata per la realizzazione di un complesso di fondi ad uso industriale e/o commerciale. Al momento della presentazione del progetto, e probabilmente fino al termine dei lavori, non possono essere individuate attività ricadenti fra quelle previste nell’elenco allegato al DM. 16.02.1982. A fronte di una richiesta di parere di Esame Progetto fatta dal Comune al titolare del permesso a costruire viene risposto che non essendo ancora possibile individuare alcuna attività non può essere richiesto alcun parere di conformità. E’ corretta questa procedura? Se non si configura una attività specifica di cui all’elenco del DM. 16.02.1982 non è obbligatoria la presentazione del progetto per parere di conformità. Il progettista dovrà tenere direttamente conto dei criteri generali di prevenzione incendi.
Quesito 52
Mi è stata chiesta una consulenza sugli aspetti di sicurezza per una manifestazione privata ad inviti per circa 200 persone, che si svolgerà in un capannone industriale. Come mi devo comportare? Essendo una manifestazione episodica, per la cui partecipazione è previsto l’invito, si configura un’attività privata è quindi l’organizzatore della stessa, si assume la responsabilità della sicurezza. Qualora l’evento venga svolto all’interno di un’attività soggetta alle normative di Prevenzione Incendi, dovrà essere garantita la non contemporaneità con l’evento.
Quesito 53
Per un ristorante esistente a cui è stato rilasciato il CPI per la cucina, il titolare vuole adibire la sala ad attività di pubblico spettacolo. Le strutture esistenti, possono essere valutate con la Circolare Ministeriale n° 91/61? Occorre riferirsi alla nuova normativa.
Quesito 54
Dovrei fare il seguente quesito per determinare quando un'attività rientra sotto il controllo dei VVF, in particolare quando è inquadrabile come attività 88 (DEPOSITO MERCI E MATERIALI VARI CON SUPERFICE LORDA >= 1000 mq). Il problema di determinazione si pone quando in un "volume" di oltre 1000 mq si presentano le seguenti situazioni:
1. non si rientra tra le 97 attività ex DM 16/02/82 (o per quantitativi e tipologie di materiali: es. liquidi infiammabili oltre 200 lt, vernici infiammabili >= 500 kg, tessuti tessili, plastiche e carta >= 50 q.li, ... o per tipologia di attività: es. esposizione e vendita con superficie >= 400 mq). Chiaramente se è presente un'altra attività soggetta al controllo dei VVF il problema si riduce notevolmente in quanto per svolgere l'attività è richiesto un CPI, per cui sempre una pratica verrà fatta ed i vari casi saranno specificatamente esaminati.
2. quando nel "volume" considerato non si effetua solo l'attività di deposito. Quando oltre all'attività di deposito si effetuano anche lavorazioni non soggette al controllo dei VVF, qual'è la superficie da computarsi a deposito? Quella effettiva? E gli spazi in comune (percorsi, aree di sosta, ...) come si valutano?
3. quando il "volume" occupato dalla Ditta può essere frazionato in più ambienti: ad es. un edificio suddiviso in n "stanze" contigue le superfici destinate a deposito si sommano? O meglio, quando non si sommano? è determinante il rapporto tra q e C in ogni singolo ambiente?
Faccio un esempio reale che mi è capitato: un nucleo lavorativo di una ditta che non effettua vendita che occupa una porzione di 1500 mq di edificio con uffici, servizi, deposito cartoni 48 q.li, deposito plastica 48 q.li e 1200 mq suddivisi in 12 celle frigo dove prodotti alimentari che arrivano freschi (carne o verdura) vengono lavorati e conservati fino alla spedizione (il tempo che sostano è indifferente) è inquadrabile come attività 88?
La consulta ritiene che i punti 1 - 2 - 3 sia troppo generici per poter formulare una risposta, mentre nel caso dell'esempio ritiene che sia individuabile l'attività di cui al punto 88 dell'allegato al DM 16/02/82.
Quesito 55
Volevo sapere quale è l’indirizzo della Consulta di fronte a questo quesito: Quale deve essere la caratteristica REI di un controsoffitto realizzato all’interno della sala di un auditorium avente capienza di circa 300pp, realizzato per scopi legati all’acustica del locale oltre che estetici? Da tener conto che la struttura R di tutto l’edificio sarà comunque conforme a quanto prescritto dalla regola tecnica DM 19/8/1996. Nel caso in cui tale controsoffitto debba avere particolare requisito R(EI), la struttura portante della copertura può quindi avere requisiti diversi da quanto richiesto dalla Norma Tecnica? Il tecnico dovrà valutare se il controsoffitto proposto sia da considerare come elemento strutturale portante (anche se di se stesso); nel caso in cui sia elemento strutturale portante dovrà essere garantito il requisito di stabilità R90. E' da precisare che qualora esistano particolari elementi strutturali secondari, per quali la LETTERA CIRCOLARE MINISTERO DELL'INTERNO Prot. n. P902/4122 sott. 55 del 20 Luglio 2007 non prevede particolari specifiche di resistenza al fuoco, il cui crollo però potrebbe comportare un significativo rischio per gli occupanti, dovranno essere assunti i necessari accorgimenti.
Quesito 56
Vorrei un consulto circa le aree di sosta, intese come attività ricettive per l'accoglimento di camper e auto con roulotte per un massimo di 72 ore. Sto elaborando un progetto per un'area di sosta adibita a camper; su un terreno di circa 3500mq potranno sostare dei camper per un massimo di 42/45 veicoli. Questa attività si svolgerà su un parcheggio privato completamente scoperto. Il mio primo quesito nasce quando penso che generalmente questi veicoli hanno a bordo una bombola di GPL; vorrei sapere se la contemporaneità di presenza di 42/45 bombole di GPL è paragonabile ad un'attività soggetta a prevenzione incendi. Considerandola una semplice autorimessa all'aperto su suolo privato, il DM 01.02.1986 prevede all'art. 7 solo una disposizione al comma 1.
Il secondo quesito intende capire se tale attività possa essere paragonata a "deposito di gas combustibile in bombole" tipo l'attività del punto 3 del dm 16.02.1982, nonostante di fatto non sia un deposito. Non conosco la procedura ed i tempi per la consulta e quindi rimango in attesa di un riscontro.
L’attività come descritta non rientra tra quelle soggette a controllo dei Vigili del Fuoco ai fini del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi ai sensi DM 16.02.1982, fatto salvo disposizioni emanate da altri Enti di controllo quali Polizia Municipale, ARPAT, ASL, Pubblica Sicurezza.
Quesito 57
L’attività 72 di officina meccanica superiore a 9 autoveicoli ha un locale da mq 40,00 per l’esposizione di auto in vendita. Tale locale con due pareti attestanti a cielo libero in cui sono ricavate due uscite, comunicanti con l’attività 72 tramite porta REI 120. Si chiede se il locale da 40,00 mq destinato ad esposizione, visto che comunica con l’attività 72 che supera i 400,00 mq, debba essere assoggettata come attività 87. Ritengo che il fatto che il locale esposizione comunica con attività già soggetta a VVF, la stessa non debba essere considerata superficie lorda a servizio dell’attività di esposizione. Per quanto esposto, risultando prevalente per superficie e rischio l'attività di officina al confronto dell'esposizione e vendita, si configura la sola attività 72, ora classificata 53 (officina per la riparazione di veicoli a motore di superficie coperta superiore a 300mq) ai sensi dell’allegato I del DPR 151 del 1 agosto 2011, in vigore dal 7 ottobre 2011.
Quesito 58
L’attività 72 di officina meccanica superiore a 9 autoveicoli ha un locale da mq 40,00 per l’esposizione di auto in vendita. Tale locale con due pareti attestanti a cielo libero in cui sono ricavate due uscite, comunicanti con l’attività 72 tramite porta REI 120. Si chiede se il locale da 40,00 mq destinato ad esposizione, visto che comunica con l’attività 72 che supera i 400,00 mq, debba essere assoggettata come attività 87. Ritengo che il fatto che il locale esposizione comunica con attività già soggetta a VVF, la stessa non debba essere considerata superficie lorda a servizio dell’attività di esposizione. Per quanto esposto, risultando prevalente per superficie e rischio l'attività di officina al confronto dell'esposizione e vendita, si configura la sola attività 72, ora classificata 53 (officina per la riparazione di veicoli a motore di superficie coperta superiore a 300mq) ai sensi dell’allegato I del DPR 151 del 1 agosto 2011, in vigore dal 7 ottobre 2011.
Quesito 59
Cantina con SCIA per attività 70 cat. B all. 1 DPR 151/2011, con decorrenza 07/10/2011. Nella cantina (di superficie totale superiore a 1000 mq) si trovano attualmente solo botti per un peso totale in legno superiore a 5000 kg; le botti sono costantemente piene di vino ad eccezione di alcune (massimo di 1-2) che si possono trovare momentaneamente vuote. I quesiti riguardano:
• le botti piene devono essere considerate ai fini del calcolo del quantitativo di materiali combustibili?
• tieni presente a proposito che il nostro ingegnere ha fatto una simulazione del carico di incendio (nel programma CLARAF) dalla quale risulterebbe che il carico di incendio per questi materiali sarebbe bassissimo. Quindi secondo lui non sarebbero da considerare. Ciò è in contrasto con l’interpretazione del comando di Siena che comunque le considera soggette alla normativa antincendio anche se poi non richiede misure di prevenzione specifiche;
• nel caso rispondano che le botti devono essere considerate e quindi la cantina sarebbe sottoposta alla normativa antincendio, quali sono le modalità per il rinnovo della SCIA scaduta dal 06/10/2016?
• siamo sulla piazza della provincia di Firenze.
Si conferma che l’attività è soggetta alla prevenzione incendi in quanto rientra nella casistica prevista dall’attività 70 dal DPR 151/2011. Il carico di incendio dovuto alle botti dovrà essere pertanto considerato.
Per quanto riguarda le procedure previste per il rinnovo tardivo si rimanda all’ art. 20 D.Lgs 139/06.
Si suggerisce di verificare eventualmente se parte della superficie sia destinata alla vendita, perché in tal caso potrebbe essere presente anche l’attività ulteriore inserita al n° 69 dal DPR 151/2011.
Quesito 60
Nel nuovo “quinquennio” di aggiornamento può essere ripetuto un corso relativo ad un modulo già frequentato nell’arco del “quinquennio” precedente? Allo scadere del quinquennio riparte la formazione prevista dai decreti e dall’Ordine o Collegio di appartenenza e quindi non si cumulano i moduli seguiti nel quinquennio precedente.
Quesito 61
In una discarica di rifiuti solidi urbani, la produzione di biogas da discarica, la relativa impiantistica di condotte per il trasporto dello stesso dai pozzi di produzione fino alle torce di combustione e le medesime rientrano nelle seguenti attività?:
- attività 1.1.C per la produzione di biogas da discarica (soggetta dunque alla parte ancora vigente del D.M. 24 novembre 1984 ed al D.M. 3 febbraio 2016).
- attività 74.2.B per la torcia di combustione del biogas medesimo (soggetta dunque al D.M. 12 aprile 1996).
Chiarisco che tutto ciò di cui si parla è all'interno del sito della discarica e la torcia è una sicurezza prevista dalla normativa di riferimento D.Lgs. 152/2006. Per avvalorare una non assoggettabilità a tali attività è allegato il parere del Ministero del 1999 che presenta similitudini con il caso esposto.
Se la produzione di biogas supera i 25 Nmc/h (quantitativi globali in ciclo) l’attività risulta essere la 1.1.C del DPR 151/2011 pertanto soggetta al controllo dei vigili del fuoco secondo le procedure del DPR151/2011.
La norma specifica non esiste ma può essere presa a riferimento il DM 84 e le sue modifiche e al DM 2016 se sono presenti anche dei depositi.

1 2 3 4 5 6

 

Consulta Inteprofessionale
presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Firenze
consulta@ordineingegneri.fi.it

News

Documenti

Presentazione
( PPS, 1,94MB)

Legislazione

Modulistica

Attività

Informazione al cittadino (Web TV www.d26.it)

Convegni

Quesiti

Quesiti e risposte

Hai un quesito?
(Solo utenti registrati)

 

 
 
 
Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze  -  Torna alla homepage